A partire dagli anni ’40 Carmelo Catania si afferma come professionista nella foto-documentazione e trasposizione su microfilm. Costruisce attrezzature portatili adatte a fotografare in successione, su pellicole 35 mm., giornali, libri, manoscritti e materiale pregiato di vario tipo. Mette a punto macchine stampanti modificando ottiche e processi di stampa chimica. Ricerca, acquisisce e custodisce archivi di altri fotografi tra cui quello prestigioso di Alfredo De Giorgio. De Giorgio, a partire dal 1908 eseguì foto straordinarie soprattutto a Roma e a Napoli, con suggestivi effetti giorno-notte. Famoso come specialista di riprese notturne grazie ad un procedimento da lui brevettato, poteva fotografare con pochissima luce ipersensibilizzando le lastre stereoscopiche di allora. Le lastre con la targa De Giorgio, come quelle Lumière sono note nel mondo. Presente sulle scene dei primi film che si giravano a Roma in quegli anni, riprese fotogrammi di pellicole poi andate distrutte come I garibaldini, Napoleone e La Divina Commedia. Consapevole del grande valore della fotografia, De Giorgio classificò con cura il suo materiale archiviando tutte le settemila lastre negative stereoscopiche della sua produzione. Negli anni ’80 Carmelo Catania organizza a Roma due importanti mostre fotografiche (Catania-De Giorgio) allo scopo di valorizzare e tutelare il patrimonio di immagini fotografiche a partire dai primi del ‘900. “Fotografare è mettere sulla stessa linea: testa, occhio e cuore”. Carmelo Catania muore nel 2008 lasciando al mondo un patrimonio straordinario condensato in 7 milioni di immagini riportate su bobine di microfilm.